Che cos’è la neofobia alimentare?
La neofobia alimentare nei bambini è definita come il rifiuto, spesso legato alla paura, di provare nuovi alimenti e nuovi sapori.
La neofobia nei confronti degli alimenti può comparire in specifici periodi nella vita dei bambini?
Sì, la neofobia può iniziare a partire dallo svezzamento, quando si introducono nella dieta dei bambini nuovi alimenti, per raggiungere un picco tra i 2 e i 6 anni di età. Generalmente tale condizione tende a diminuire progressivamente con il tempo fino al raggiungimento dell’età adulta.
Questa fase interessa circa il 20-30% dei bambini e si manifesta generalmente con il rifiuto di verdure e frutta, ma anche di molti altri alimenti proteici di origine animale o vegetale.
Tale atteggiamento si traduce nell’abitudine a un’alimentazione monotona, mostrando diffidenza per i nuovi alimenti e preferendo cibi familiari, sapidi e dolci.
La riduzione della qualità e della varietà della dieta aumenta inoltre il rischio di carenze nutrizionali, soprattutto di micronutrienti.
Non confondiamo la neofobia con la selettività
La selettività consiste nella scelta mirata di alcuni cibi e il rifiuto di altri. È un fenomeno anch’esso comune durante l’infanzia e può persistere anche in età adulta.
È possibile prevenire e/o superare la neofobia alimentare nei bambini?
Le preferenze alimentari sono strettamente legate all’abitudine e sono modificabili da una combinazione di buon esempio e di offerta ripetuta.
I bambini amano ciò che conoscono e mangiano quello che amano.
L’esposizione ripetuta e non forzata ad alimenti diversi, sin dai primi pasti, ha affetti positivi sul gradimento e sul consumo degli alimenti che inizialmente vengono rifiutati. È probabile che tali alimenti siano accettati in seguito, purché non siano associati a emozioni negative.