Cronoinserimenti durante lo svezzamento? Non più!

Sì, perché quasi tutti gli alimenti, ad eccezione di alcuni, possono essere inseriti nell’alimentazione dei bambini più piccoli fin dall’inizio svezzamento o alimentazione complementare.

Con il termine di “alimentazione complementare”, facciamo riferimento al periodo in cui inseriamo alimenti diversi dal latte nell’alimentazione dei bambini.

Intorno al 6º mese di vita, il latte materno o artificiale non è più sufficiente per garantire il corretto apporto di macro e micronutrienti ai bambini che dovranno passare da un’alimentazione esclusivamente lattea a un’alimentazione costituita da latte e da alimenti complementari.

Infatti, il latte materno o artificiale dovrà continuare a essere presente almeno fino ai 2 anni e oltre, se possibile. Il latte dovrà essere gradualmente integrato con tutte le categorie alimentari.

Non esiste più un calendario rigido di introduzione. Tutti gli alimenti possono essere proposti fin da subito ad eccezione di alcuni che, per diversi motivi, dovranno essere introdotti successivamente.

I cibi solidi dovranno essere inseriti nell’alimentazione dei bambini senza fretta. I genitori dovranno imparare ad ascoltare i propri bambini e rispettare i loro tempi così da proporre e inserire gli alimenti attraverso un percorso lento e graduale.

È importante, allo stesso tempo, variare il più possibile le proposte alimentari e aumentare gradualmente la consistenza dei cibi per stimolare i sensi, la masticazione e per agevolare l’introduzione degli alimenti con consistenze meno omogenee.

Quali sono gli alimenti da NON proporre a inizio svezzamento e perché?

  • il miele, perché associato a un elevato rischio di contaminazione da spore di botulino che può causare botulismo infantile.
  • i funghi, in quanto i bambini non sono in grado di digerirli completamente e il loro consumo è associato ad un alto rischio di tossinfezioni alimentari.
  • il latte vaccino, inteso come sostituto del latte materno o del latte artificiale, fornisce un eccessivo apporto proteico e di sali minerali come calcio e fosforo e un ridotto apporto di ferro e acidi grassi essenziali. L’introduzione precoce del latte vaccino influenza negativamente i livelli di ferro nel sangue, lo sviluppo psicomotorio, la funzionalità renale, la secrezione di insulina e di fattori di crescita, il BMI (indice di massa corporea) dei bambini nel breve e lungo termine.

Quando è possibile offrire questi alimenti ai nostri bambini?

– Miele → dopo il primo anno di vita
– Funghi → dopo i 12 anni
– Latte vaccino → dopo il primo anno di vita. I derivati del latte vaccino come yogurt e formaggi possono essere consumati nelle porzioni e frequenze adeguate per l’età anche prima dell’anno di vita. Inoltre, piccole quantità di latte possono essere aggiunte alle diverse preparazioni (es. purè, creme..).

Inoltre, è raccomandato:

– non aggiungere sale e zucchero alle pappe e di limitarne il consumo in tutte le fasi della vita
– limitare il consumo di grosse quantità di verdure a foglia larga (es. spinaci) a causa dell’alto rischio di contaminazione da pesticidi
– non offrire ai bambini più piccoli alimenti crudi, come pesce, carne, uova e formaggi poco stagionati prodotti con latte crudo o erborinati. Possono essere contaminati da microrganismi e provocare più facilmente infezioni intestinali che il sistema immunitario non del tutto maturo dei bambini non riuscirebbe a contrastare.

 

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